scrivere le Pagine del Mattino

Scrivere le Pagine del Mattino

Delle volte i nostri pensieri sono come un gomitolo di lana ingarbugliato. Come trovare il capo giusto da tirare per rimetterli in ordine?

Ordine chiama routine e quel che per me funziona, che racconto in questo post, si chiama scrivere.

O meglio, quel che so è che

scrivere le Pagine del Mattino può servire per avere e fare chiarezza.

Perché scrivere?

Capita in momenti di grande pressione: tutto quello cui passiamo attraverso nell’arco della giornata prende posto stabile dentro la nostra testa. E soprattutto, sembra che ci siano cose e pensieri che scalpitano più di tutto il resto per farsi ascoltare. Non pecchiamo certo di ospitalità!

E quando dobbiamo prendere una decisione e mille opzioni sembrano aprirsi?

potrei fare così” (POP!)

oppure così” (POP!)

no, ma forse è meglio quest’altra cosa”  (POP! POP! POP!) 

È facile sentirsi spiazzate dal fare la scelta sbagliata, soprattutto se ad ogni POP salta fuori una possibilità diversa ma pari allettante.

Quando ci sentiamo imbrigliate nei nostri pensieri e in difficoltà a scegliere, scrivere può essere una buona prima soluzione per esprimere quello che sentiamo e per aiutarci a scoprire di più su di noi.

Quando scriviamo,

– trasferiamo i pensieri fuori dalla nostra testa: già questo passaggio aiuta a fare spazio e dà un’energia benefica,

– il supporto dove scriviamo può essere tenuto privato: questo ci dà libertà dal giudizio altrui.

Spesso resistiamo alla scrittura perché la colleghiamo alla scuola, e perché richiede tempo. Provare potrebbe però rivelare effetti sorprendenti, permettendoci di entrare in ascolto di quella saggezza interiore che ci appartiene e che prende il nome di intuito.

L’intuito ci aiuta a scegliere. Certo, ha bisogno di essere allenato e incoraggiato ad esprimersi, soprattutto se la nostra parte razionale si fa sentire invece molto bene.

La routine, quale azione concreta e ripetitiva, ci consente di sviluppare la capacità di metterci in ascolto con l’intuito attraverso la scrittura:

la continuità affina la capacità di sintonizzarci, e il sintonizzarci preciso, come quando cerchiamo una stazione radio, fa sentire più distintamente la nostra voce più profonda.

Scrivere le Pagine del Mattino

 

“Come faccio a trovare cosa scrivere tutti i giorni?”

È esattamente quello che mi sono detta al pensiero di tenere una sorta di diario per venire a capo con quello che mi girava in testa.

Poi ho scoperto le Morning Pages (Pagine del Mattino), la pratica proposta da Julia Cameron nel suo libro “La Via dell’Artista”.

Era il 2015: un momento di vita per me di grande impasse. Erano state proposte come esercizio al master in coaching che stavo frequentando.

La mattina mi alzavo già molto presto perché ero pendolare per lavoro, anticipare la sveglia di una ventina di minuti per mettermi a scrivere mi sembrava un sacrificio enorme.

Eppure, sin dai primi giorni, ho avvertito un aiuto emotivo e una maggiore lucidità di pensiero.

Da allora ricorro a questa pratica ogni volta che mi sento confusa riguardo pensieri e sentimenti o che ho bisogno di approfondire un’intuizione.

Il libro di Julia Cameron è un percorso di 12 settimane alla riscoperta della nostra capacità creativa. È anche un cammino alla riscoperta di chi siamo e, conseguentemente, delle cose che ci piace fare e dei benefici che possiamo portare in ogni area della nostra vita.

Vale anche per chi non è artista, perché parte dal presupposto che la creatività sia in ogni persona, ma che, nel corso delle nostre esperienze, qualche incontro o qualche evento possa averci dissuaso dal metterla in pratica.

Settimana dopo settimana si affrontano temi ed esercizi diversi; ci sono due pratiche però che vanno fatte sempre lungo tutto il percorso, e una di queste sono le Pagine del Mattino.

Che cosa sono le Pagine del Mattino

 

Sono tre pagine da scrivere a ruota libera ogni giorno al risveglio per almeno 12 settimane. Si scrive la prima cosa che viene in mente, quando siamo ancora in quello stato di mezza incoscienza tra sonno e veglia.

Perché il momento è importante?

Perché si tratta di superare in volata l’io cosciente che è ancora intorpidito dal sonno e non ha ancora alzato le difese – leggi critico interiore e altri dubbi che mettono a dura prova la fiducia in noi stesse.

L’obiettivo è quello di far partire un flusso di coscienza. Non importa che abbia significato, che sia positivo o negativo o ripetitivo o non originale o ordinato o leggibile.

Sulle Pagine del Mattino le indicazioni sono chiare: qualsiasi cosa va bene. Anche la lista della spesa è ok, anche continuare a scrivere “non ho niente da scrivere” o ripetere di seguito una stessa parola.

Errori e calligrafia non si correggono, si va avanti in uno scrivere libero e sciolto, con la penna lasciata scivolare, fluida, che non si stacca dal foglio per il tempo necessario a riempire le tre pagine (come misura un A5 va bene). Non di più, non di meno.

Funziona perché si può scrivere qualsiasi cosa e queste pagine non le legge nessuno.

Al massimo le leggeremo noi, se proprio ne sentiamo l’esigenza e comunque non subito.

Tendiamo già a criticarci abbastanza, anche quando il mondo esterno non lo fa. Lasciamo un po’ in disparte il critico interiore che risiede nel nostro cervello: sì, tutte quelle osservazioni che continuamente ci facciamo, anche riguardo cose che spesso non corrispondono a verità. Qui, non essendoci un modo sbagliato di scrivere, la sua opinione non conta.

Se proprio sentiamo l’esigenza di leggere quanto scritto, lasciamo passare almeno otto settimane in cui scriviamo le tre pagine, chiudiamo il quaderno, lo mettiamo via e lo riapriamo solo il giorno dopo.

Quando i miei studenti mi chiedono perché scriviamo le pagine del mattino, rispondo che servono per andare «dall’altra parte», scrive Julia Cameron.
Pensano che stia scherzando, ma non è così: quelle pagine ci conducono oltre la nostra paura, al di là della negatività e dei nostri stati d’animo, […] troviamo il nostro centro di quiete.

 

Scrivere le Pagine del Mattino vale quindi una chance quando si ha bisogno di fare largo nella confusione dei pensieri. Per avere più presenza con noi stesse e trovare una spinta gentile verso la fiducia: attivando l’intuito affiniamo infatti la possibilità di metterci in ascolto dei desideri che ci appartengono, un punto di partenza importante su cui indagare per approfondirli ed eventualmente mettersi in modo per ottenerli.

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